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EKO-INTERVISTE #7 Cristina S. volontaria dal 2023

Con l’EKO-INTERVISTA di oggi, leggiamo la testimonianza di Cristina S., volontaria in emporio dal 2023.

EKO-INTERVISTA #7

Cristina S., volontaria di Ekonvoi odv

 

Da quanto tempo sei volontaria Ekonvoi? Come lo hai conosciuto?

Ho iniziato a frequentare l’Emporio a fine febbraio di quest’anno, poco dopo essere andata in quiescenza. Conoscevo le attività di questa Organizzazione di Volontariato già da alcuni anni, anche se in modo superficiale, poiché l’azienda bancaria per cui ho lavorato, particolarmente attenta ai disagi sociali, alle nuove povertà, e alla sostenibilità, ha anche se in minima parte, contribuito al suo sviluppo attraverso erogazioni liberali e assegnazione di beni.

Quale è il tuo ruolo all’interno di Ekonvoi? E le motivazioni che ti spingono al volontariato?

Pur essendo operativa da solo qualche mese, ho avuto l’opportunità di conoscere e collaborare a diverse attività di Ekonvoi che hanno spaziato dalla raccolta prodotti nei supermercati, scuole e in occasione di manifestazioni a tal scopo promosse, a lotterie di autofinanziamento, ad attività di comunicazione, alla selezione e lavorazione di frutta, verdura e altri prodotti che quotidianamente entrano in Emporio dalle aziende donatrici e che devono essere conservati e messi a disposizione del market, alla richiesta preventivi per acquisto prodotti. Sto imparando a conoscere le famiglie beneficiarie attraverso turni periodici al market dove mi occupo del ripristino degli articoli a scaffale e seguo le persone nella spesa. Ho frequentato un corso per ottenere la certificazione HACCP (necessaria per la manipolazione e conservazione degli alimenti) e sto frequentandone un altro inerente la raccolta fondi (foundraising).

Le motivazioni che mi hanno portato verso il volontariato sono molteplici, prima fra tutte la soddisfazione e l’appagamento che provo nel donare il tempo di cui ora posso avvalermi a chi è meno fortunato di me. Mi fa sentire utile alla società e gratificata a livello personale. Sono felice di far parte di una grande famiglia composta da persone di diverse età e derivazione che in questi contesti si eguagliano e partecipano con entusiasmo e collaborazione ad un obiettivo comune di estremo valore sociale.

Come è il rapporto con i beneficiari? E con gli altri volontari? Cosa ti ha dato questa attività di volontariato finora?

Per l’esperienza al momento maturata posso affermare che i beneficiari dei servizi dell’Emporio, sono persone educate e riconoscenti (più di una volta, ho assaggiato dolci preparati per noi dalle signore con i prodotti del nostro market). Incontrare i loro sguardi sorridenti e quelli dei loro bambini riempie il cuore e dà un senso a ciò che stiamo facendo.

Il rapporto con i volontari è molto buono. Ho trovato e ritrovato persone che già conoscevo e di cui apprezzavo l’animo altruistico e buono (dal Presidente, alla mia insegnante di Ragioneria, a diversi colleghi di lavoro, a imprenditori e commercianti sensibili e generosi nel donare). Nel gruppo sono presenti anche persone sole o rimaste sole che hanno trovato amicizia, solidarietà e riconoscimento. I momenti trascorsi insieme, anche nella quotidianità,  permettono di confrontarsi, di condividere esperienze e ideali, di costruire nuove relazioni e perché no, di sentirsi anche sostenuti nel momento del bisogno. Occuparsi dei problemi di altre persone può essere di aiuto per alleviare anche i propri e per ritrovare stima e fiducia in sé stessi. Cosa c’è di più bello di aiutare e di ricevere aiuto?

Puoi raccontarci un episodio o un’iniziativa che ti ha colpito o che ricordi, della tua esperienza all’emporio?

Da quando frequento l’Emporio sono molto più attenta ai consumi e agli sprechi, in particolare a quelli alimentari. Quando si lavora purtroppo si tende ad andare a fare la spesa una volta la settimana e ad acquistare più di quello che realmente occorre dalla paura di rimanerne sprovvisti. Quanta roba finita nel contenitore dell’organico!

Riciclare ciò che i supermercati e le aziende del settore alimentare buttano via, è un’azione di buon senso che dovrebbe essere prevista dal sistema. EKO, nel rispetto delle norme alimentari vigenti, distribuisce attraverso il market i prodotti che verrebbero altrimenti scartati.

Allo scopo di sensibilizzare i giovani e le loro famiglie verso queste importanti tematiche EKO ha promosso, nel mese di maggio, degli incontri presso le scuole di Vignola. Io ho partecipato a quello presso le Medie Muratori. Attraverso una sorta di gioco sono stati suddivisi i ragazzi in tavoli che rappresentavano diversi Paesi a livello mondiale, alcuni ricchi ed evoluti, altri sottosviluppati. A seconda dello stato sociale del Paese, il tavolo era più o meno imbandito di cibo e i partecipanti hanno potuto constatare che in molti casi i Paesi più poveri hanno anche più abitanti e che il cibo non basta per tutti. Sono poi stati invitati a riflettere su quali azioni gli Stati in difficoltà avrebbero potuto mettere in campo per migliorare la situazione e ne è nato un confronto interessante.

Vedi sensibilità da parte della comunità modenese sui temi cari all’emporio? E da parte delle aziende, delle istituzioni…?

Sì certo, l’Emporio dell’Unione Terre di Castelli viene portato avanti in condivisione con le Amministrazioni comunali interessate che partecipano attivamente alle diverse fasi e attività e si accollano parte dei costi di gestione. A livello provinciale e regionale esistono anche altre associazioni con le caratteristiche e le finalità di Eko; credo che le istituzioni, le aziende modenesi e la cittadinanza, in questi ultimi anni, particolarmente difficili sotto tutti i profili, abbiano capito che le Organizzazioni di volontariato territoriali, possono essere di grande supporto nella lotta contro i disagi sociali e le povertà. Per queste ragioni è quanto mai indispensabile un aiuto concreto da parte delle istituzioni e delle realtà economiche non solo a livello provinciale ma anche a livello governativo.

Come vedi lo sviluppo dell’associazione Ekonvoi in futuro?

Gli obiettivi dell’Emporio sono sicuramente quelli di allargare le attività a favore dei beneficiari e aumentare il numero delle famiglie/persone da accogliere. Per raggiungere il risultato è indispensabile poter contare su più volontari e riuscire a stringere collaborazioni durature con enti ed aziende che possano garantire maggiori opportunità, come ad esempio trovare un lavoro regolare e dignitoso ai beneficiari disoccupati o sottopagati in modo che si rendano autonomi economicamente; promuovere momenti di studio e di gioco per i bambini in supporto alle mamme che spesso non parlano bene la nostra lingua o lavorano; aumentare il numero dei donatori che devono essere coinvolti e sempre informati sulle attività dell’Associazione; pianificare attività di raccolta fondi sistematiche perché senza la sicurezza economica non potranno esserci pianificazione e sviluppo della nostra Organizzazione.