RACCONTIAMOCI:

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EKO-INTERVISTE #2 Antonella

Eccoci al secondo appuntamento con le nostre EKO-INTERVISTE: le testimonianze dei nostri volontari che raccontano la loro esperienza nel mondo di Eko Emporio Solidale!

Buona lettura!

 

EKO-INTERVISTA #2

Antonella, volontaria di Ekonvoi odv

 

Raccontaci come sei venuta a conoscenza delle attività dell’emporio e quale è il tuo ruolo.

Sono una dei primi volontari dell’emporio: sono stata contattata per partecipare a delle riunioni promosse dall’Unione Terre dei Castelli nel 2014. Cosa che ho fatto ed ho continuato a frequentare fino alla nascita effettiva di Eko nel 2018.
Nell’emporio mi occupo principalmente dei servizi di cassa o di accoglienza.

Cosa ti ha dato questa attività di volontariato?

Tutte le forme di volontariato arricchiscono in primis chi le fa perché ha la possibilità di dare un piccolo contributo a chi è in difficoltà e con altre persone con lo stesso obiettivo. Vedendo che insieme un progetto si riesce a realizzare, si acquista maggior fiducia in se stessi e negli altri.

Poi però quando si è in emporio, il tempo a disposizione e le modalità di servizio non ti lasciano molto tempo e opportunità per conoscere più a fondo beneficiari e volontari. Mettici ora anche il Covid…

Puoi raccontarci un episodio o un’iniziativa che ti ha colpito o che ricordi, della tua esperienza all’emporio?

Sono piccoli e grandi momenti: condivisione nell’impegno di preparare le spese, le raccolte alimentari, una pausa caffè in compagnia, le cene solidali, il ringraziamento e il sorriso di chi riesce a fare una buona spesa, e così via.

Vedi sensibilità da parte della comunità modenese sui temi cari all’emporio? E da parte delle aziende, delle istituzioni…?

Direi proprio di sì perché ormai l’emporio si sta facendo conoscere e le persone hanno fiducia che quello che raccogliamo venga distribuito.

Come vedi lo sviluppo dell’emporio in futuro?

Al momento si è già fatto moltissimo per la sostenibilità alimentare.
Le finalità dell’emporio contemplavano anche uno “spazio di ascolto” dove poter conoscere meglio le esigenze dei beneficiari, la programmazione di attività varie per favorire l’inclusione sociale, attività di formazione su temi attuali quali stili di vita sostenibili, riciclo etc. Questo, però, richiederebbe sicuramente maggior spazio a disposizione per le attività dell’emporio e una sempre maggiore disponibilità e competenza dei volontari che andrebbero preparati con corsi di formazione.