EKO-INTERVISTE #14 Saura, volontaria in Ekonvoi odv
Ecco qui un nuovo racconto dall’emporio con l’EKO-INTERVISTA di Saura, volontaria in Ekonvoi odv
EKO-INTERVISTA #14
Saura, volontaria di Ekonvoi odv da diversi anni
Da quanto tempo fai il volontario di Ekonvoi? Come sei arrivata/o a conoscerlo?
Ho conosciuto Eko direi nel 2019. Emilia Muratori, ora Sindaca, allora normale volontaria, me ne ha parlato. Avevo già altri impegni legati al volontariato, ma il progetto mi è piaciuto fin da subito.
Aiutare, andando oltre la visione classica di “carità” mi ha convinto.
Quale è il tuo ruolo all’interno di Ekonvoi?
Sono una “normale “ volontaria, aiuto al market, alla cassa, alla pulizia della verdura. Se capita scarichiamo del materiale. Nulla di complicato né eroico.
Mi occupo anche della organizzazione di eventi, in particolare cene e rinfreschi.
Quali sono le motivazioni che ti spingono al volontariato?
Fatico a definire le motivazioni per cui il volontariato è parte della mia vita. Lo è da sempre, direi. Per rendere qualcosa a questo mondo e agli altri?
Per partecipare a un cambiamento che migliori il mondo? Erano le prospettive della mia adolescenza, magari con un pochino di disillusione in più, ma rimangono quelle. E il mondo del volontariato con piccoli passi e azioni un po’ migliora quello che ci circonda.
Come è il rapporto con i beneficiari? E con gli altri volontari? Cosa ti ha dato questa attività di volontariato finora?
Mi ha dato tanto. Sicuramente più di quello che ho dato io. Crescita personale e soprattutto rapporti umani impagabili. Tra i/le volontari/e si creano amicizie e occasioni di incontro che superano il tuo cerchio quotidiano. Con i beneficiari avvicini persone e situazioni in teoria a te lontane, ma alla fine ti riconosci.
Puoi raccontarci un episodio o un’iniziativa che ti ha colpito o che ricordi, della tua esperienza all’emporio?
Periodo Covid, primo giorno per me di consegne a domicilio. Pioveva a dirotto, forse di più. Per disposizioni igieniche non potevano far scaricare a loro i cartoni, ma il beneficiario era preoccupato e non voleva che mi bagnassi. Facevano fatica a capirci, in pratica è rimasto per tutto il tempo fuori a bagnarsi tutto insieme a me, per solidarietà. Ci siamo rivisti, dopo qualche anno, lui si ricordava di me e abbiamo riso insieme nel raccontarlo.
Vedi sensibilità da parte della comunità vignolese/modenese sui temi cari all’emporio? E da parte delle aziende, delle istituzioni…?
Nonostante in questi anni la visibilità e la conoscenza del lavoro dell’Emporio siano aumentate, ancora non tutti ci conoscono e soprattutto non si ha la percezione della mole di lavoro che svolgiamo. Dei bisogni a cui diamo un minimo di risposta.
Anche le Istituzioni, credo, non completamente percepiscono la complessità del lavoro che facciamo.
Come vedi lo sviluppo dell’associazione Ekonvoi in futuro? Hai delle idee da suggerire?
Credo che il lavoro dell’Emporio vada mantenuto e aumentato se possibile. Rispondiamo anche a una esigenza di recupero e lotta allo spreco, ci rendiamo conto di situazioni legate allo spreco che sono assurde e insostenibili.
Rimane aperto il problema di lotta alle povertà, non solo materiali. Il problema della lingua, soprattutto per le donne straniere. L’aiuto per seguire i bambini a scuola. Sostegno nell’aiutare nella scelta di a chi e dove rivolgersi per le tante pratiche burocratiche che ogni famiglia deve affrontare. Sensibilizzare ancora di più tutti alla lotta contro lo spreco alimentare.
